Dietro le porte del famoso Castello si cela un piano alternativo, un progetto ambizioso per salvare un’icona tanto amata. Quali sono i prossimi passi della famiglia Polese?
C’è un velo di incertezza che avvolge il futuro del Castello delle Cerimonie, un luogo che negli anni è diventato sinonimo di feste, sfarzo e tradizione, oltre che il protagonista di uno degli show più seguiti su Real Time. Ma mentre le luci delle telecamere continuano a illuminare il Grand Hotel La Sonrisa, dietro le quinte si sta delineando una trama complessa, fatta di battaglie legali e strategie imprenditoriali.
Il Castello, simbolo della famiglia Polese e del suo inconfondibile stile, è oggi al centro di una vicenda che potrebbe cambiare per sempre il destino della tenuta. La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza irrevocabile di sgombero e sequestro, confermando irregolarità edilizie risalenti addirittura al 1979. Entro dicembre 2024, il Grand Hotel La Sonrisa dovrà chiudere, ma questo non significa che la storia finisca qui. I Polese, noti per la loro determinazione, stanno già lavorando a un piano alternativo per mantenere vivo il loro marchio.
Il marchio che non si spegne
Anche se il Castello delle Cerimonie potrebbe perdere la sua attuale dimora, i proprietari non sembrano intenzionati ad abbandonare il loro progetto. Il marchio “La Sonrisa”, registrato dal 1999, rappresenta un valore fondamentale, non solo come nome di un luogo, ma come simbolo di uno stile unico e riconoscibile. La famiglia Polese sta preparando il terreno per trasferire la loro attività altrove, cercando una nuova location che possa ospitare sia il business alberghiero sia lo spettacolo televisivo.
Le prenotazioni al Grand Hotel La Sonrisa sono ancora aperte, almeno ufficialmente, fino al 2025, con i Polese che dichiarano di aver già accettato richieste fino al 2026. “Ci sono delle cause in corso. Noi continuiamo a lavorare,” hanno dichiarato i proprietari, sottolineando la loro ferma intenzione di non lasciare la struttura fino a quando le licenze non saranno formalmente revocate.
Una sfida tra passato e futuro
La chiusura del Castello, come richiesto dalla sentenza, non rappresenta solo la fine di un’epoca per la famiglia Polese, ma anche un’opportunità per reinventarsi. La sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, ha chiarito che, una volta acquisito il controllo della struttura, l’amministrazione comunale intende riutilizzarla per scopi pubblici. Questo potrebbe significare l’abbattimento o una trasformazione per ospitare uffici o altre attività utili alla comunità.
La perdita del Castello come set del programma televisivo sarebbe un duro colpo, ma non un ostacolo insormontabile. Il piano della famiglia Polese è ambizioso: trovare un nuovo spazio che possa rappresentare la continuità del marchio e offrire un’alternativa altrettanto affascinante ai loro clienti.
La possibilità di un trasloco è più concreta che mai, e questa scelta permetterebbe di preservare l’identità del brand senza perdere il legame con il pubblico. Il Castello delle Cerimonie, in fondo, non è solo un luogo fisico, ma un’esperienza, un’idea che può essere ricreata ovunque, a patto di mantenere intatti i valori e lo stile che lo hanno reso unico.
La famiglia Polese, da sempre protagonista di sfide e innovazioni, sembra pronta a dimostrare ancora una volta la sua resilienza. Il piano B è già in movimento, e le luci della ribalta non si spegneranno così facilmente. Il Castello delle Cerimonie, anche se costretto a lasciare la sua storica location, potrebbe rinascere in una nuova veste, continuando a far sognare gli spettatori e i clienti con il suo fascino inimitabile.