Il 2024 del miglior tennista al mondo è stato strepitoso, ma su di lui incombe l’ombra del doping: ecco le rivelazioni che fanno tremare
Il 2024 di Jannik Sinner è andato ben oltre ogni la più rosea aspettativa. Dopo i primi exploit dello scorso anno, gli ultimi 12 mesi sono stati la consacrazione del talento di San Candido. Dopo la vittoria agli Australian Open, infatti, si è affermato a Rotterdam e a Miami, prima di avere avuto un periodo di flessione tra la primavera e l’estate a causa di qualche problema fisico.
Le stagioni sulla terra e sull’erba, seppur impreziosite dalla finale di Montecarlo e dalla vittoria di Halle, sono state un po’ al di sotto delle aspettative, tanto che qualcuno ha iniziato a porsi qualche dubbio. L’azzurro ci ha impiegato però pochissimo a spazzare via ogni tipo di interrogativo.
Sinner e l’ombra della squalifica: come sono andate le cose
I trionfi di Cincinnati prima e soprattutto dello Us Open poi hanno rafforzato saldamente la sua leadership di miglior tennista al mondo. E come se non bastasse, sempre sul cemento, ha ottenuto altri tre importantissimi successi: l’Atp 500 di Pechino, le Finals di Torino e la seconda Coppa Davis consecutiva a Malaga con l’Italia.
Non sono stati mesi facili, però, per Jannik. L’azzurro, come ben risaputo, ha dovuto fare i conti con un’accusa di doping, dalla quale è stato inizialmente scagionato. Il campione è risultato positivo (seppur in minimissima quantità) al Clostebol, una sostanza vietata, durante il torneo di Indian Wells. Da questa accusa Sinner è stato assolto, ma la WADA, l’agenzia mondiale antidoping, ha fatto ricorso il cui esito sarà probabilmente discusso nel mese di febbraio, e cioè dopo gli Australian Open.
La spada di Damocle di Sinner: cosa rischia
Per l’azzurro questa è quindi una pericolosissima spada di Damocle sulla testa. Qualora la WADA vincesse il ricorso, potrebbe scattare una squalifica che, di fatto, lo terrebbe fuori per tutto il prossimo anno.
Sinner ha sempre dichiarato la sua estraneità all’assunzione della sostanza, avvenuta per contaminazione, ma sarà un secondo processo a stabilire se la sua estraneità dei fatti sia davvero totale. Ovviamente tutto il mondo del tennis e dello sport italiano sono al fianco del campione che ha dimostrato di vincere esclusivamente per le sue eccellenti capacità.
Le parole che fanno tremare Sinner: “Squalifica di almeno un anno”
Ovviamente sul caso sono intervenuti in tantissimi. Uno di questi è Tim Fuller, avvocato di Brisbane, che qualche anno fa è riuscito a riabilitare Shayna Jack, nuotatrice australiana che era risultata positiva a una sostanza proibita, il Ligandrol. Il legale ha parlato di Sinner durante un’intervista e le sue previsioni sono tutt’altro che ottimiste per l’azzurro: “Credo che la decisione di non colpevolezza o negligenza verrà ribaltata in appello e verrà imposta una sanzione. La WADA accetta che l’assunzione della sostanza, il Clostebol, non si tratta di un’azione intenzionale, ma sostiene che tu atleta hai, o hai avuto, un certo grado di colpa o negligenza per quanto accaduto, poiché è tua la responsabilità finale. Andrà quindi esaminato il grado di colpa o negligenza per quello che si parla di una sanzione di uno o due anni. Fino a un anno di sospensione sarebbe la sanzione ce fosse conclamato un basso grado di negligenza“.