Negli ultimi anni, Ricky Memphis ha parlato diverse volte del dramma che lo ha segnato da piccolo e del suo grande e recente cambiamento.
Ricky Memphis, uno degli attori più amati del panorama italiano, è noto non solo per la sua carriera artistica, ma anche per il suo percorso umano, segnato da momenti di profonda riflessione e cambiamento. In anni recenti, l’attore ha raccontato con grande sincerità aspetti della sua vita personale, dalla perdita del padre alla sua fede religiosa, passando per le sfide della sua carriera e il bilancio della propria esistenza.
Uno dei momenti più significativi della vita di Memphis è stata la perdita del padre, avvenuta quando aveva solo quattro anni. Suo padre, perito tecnico alla Siemens, è descritto come una figura imponente e decisa, l’attore lo ha definito “un fascistone”, tanto che il secondo nome di Ricky, Benito, è frutto di un curioso episodio.
L’infanzia di Ricky Memphis segnata dalla tragedia del padre
L’attore spiega che gli è stato raccontato a tal proposito un aneddoto: “Papà voleva che fosse il mio primo nome, ma mia madre si oppose. Fecero un’estrazione con dieci bigliettini, nove dei quali riportavano Benito: alla fine, uscì l’unico con scritto Riccardo”. La morte del padre in un incidente stradale ha avuto un impatto enorme su di lui.
Rielaborando i ricordi, Ricky Memphis ricorda: “Non avere un padre, soprattutto in un ambiente difficile come i sobborghi romani, è stato molto duro. Ma sono cresciuto circondato dall’affetto di mia madre, degli zii e degli amici. Eravamo poveri, ma non ce ne accorgevamo: eravamo tutti uguali”. Questi sentimenti di resilienza e gratitudine per le piccole cose hanno formato l’attore negli anni.
La fede ritrovata: un cammino personale
L’attore ha anche parlato apertamente della sua fede cattolica, un aspetto che definisce fondamentale nella sua vita. Interrogato sulla possibilità che il suo credo lo abbia penalizzato nel mondo dello spettacolo, ha risposto con serenità: “Non mi interessa saperlo. La fede è una grazia che vivo dentro e fuori di me. Mi importa soltanto seguire la parola di Dio”.
Quindi Ricky Memphis ha ricordato come da giovane fosse immerso in un ambiente di forte impronta anticlericale. “Vivevo in un contesto di sinistra dove essere cattolico era quasi una colpa. Cercavo risposte nel buddismo, nello sciamanesimo, nei libri di Carlos Castaneda. Poi, finalmente, ho iniziato a pensare con la mia testa e ho riscoperto la mia vera fede. Grazie a Dio!”. Memphis critica l’arroganza di certe posizioni intellettuali che, a suo dire, professano tolleranza ma mostrano intransigenza verso il cattolicesimo.
L’attore che interpreta Mauro Belli in “Distretto di Polizia” traccia un bilancio della sua carriera, riconoscendo di essersi “seduto sugli allori” e di aver affrontato anche difficoltà personali, come il controllo del peso. Tuttavia, guarda avanti con entusiasmo. Dopo il successo di serie come “Distretto di Polizia”, l’attore desidera cimentarsi in ruoli diversi, come quello di un serial killer o di un investigatore che gli dà la caccia.