Luigi Mangione e la taglia per la sua cattura: il dipendente che lo ha riconosciuto forse non riceverà 1 dollaro

Arrestato Luigi Mangione, il 26enne che ha ucciso il CEO del colosso UnitedHealthcare: la taglia per la sua cattura sarà negata al dipendente che lo ha riconosciuto.

L’omicidio del CEO del colosso delle assicurazioni e benefit UnitedHealthcare, lo scorso 4 dicembre, ha scosso gli Stati Uniti. Negli ultimi giorni, l’agguato avvenuto su Avenue of the Americas di New York, all’uscita di un hotel, che ha sorpreso Brian Thompson, ha campeggiato sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo. A commettere l’omicidio, il 26enne Luigi Mangione, americano ma di origine italiane.

Freddato alla schiena con due colpi di pistola, per Thompson, 50 anni, sposato con due figli, residente in Minnesota, non c’è stato nulla da fare. Subito dopo, per la Grande Mela, è partita la caccia all’uomo. Il killer, dopo aver sparato, si è dileguato a bordo di una bicicletta elettrica, facendo perdere le tracce. Ci sono voluti diversi giorni per incastrarlo, grazie al controllo di tutte le telecamere della zona.

Taglia per la cattura del killer di New York, il dipendente McDonald’s che ha fornito informazioni resterà a mani vuote

Dopo l’agguato, premeditato con cura e avvenuto alle prime luci dell’alba, la Polizia newyorkese si è messa sulle tracce dell’assassino, setacciando l’intera metropoli. Per giorni, di Luigi Mangione non si è saputo più nulla, tanto che si è parlato persino di una ipotetica protezione da parte di qualcuno di potente.

La Polizia ha messo una taglia sulla sua cattura, prima promettendo una ricompensa di 10 mila dollari, poi salita fino a 60 mila dollari. Tra i segnalatori c’è stato un dipendente di McDonald’s, colui che ha favorito le immagini registrate all’interno del locale e che poi hanno fatto il giro del mondo. Queste ritraggono Mangione intento a ordinare del cibo e poi a consumarlo.

A segnalare Luigi Mangione, e a condurre le Autorità sulla giusta strada per acciuffarlo, è stato un dipendente del McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania. Il killer si era fermato lì per consumare un pasto durante la fuga da New York. Secondo quanto promesso, ora l’informatore dovrebbe ricevere la taglia di 60 mila dollari, in cambio delle informazioni fornite. E invece…

L’informatore potrebbe non ricevere un centesimo della ricompensa pattuita: le motivazioni

Come riporta l’agenzia AP, nei giorni successivi all’omicidio di Thompson, al 911 sono arrivate circa 400 segnalazioni. Soltanto una si è rivelata decisiva, ovvero quella del dipendente del McDonald’s. È lui ad aver riconosciuto e fotografato Luigi Mangione, l’italoamericano originario del Maryland, proveniente da una ricca famiglia di immobiliaristi.

I soldi della ricompensa, però, potrebbero non arrivare. Secondo le leggi statunitensi, infatti, la riscossione per le taglie richiederebbe tempi enormi, e le cifre, col tempo, potrebbe essere ridotte drasticamente, fino ad azzerarsi. Il pagamento dipende tutto dall’opinione della Polizia, la quale deve concordare sull’effettivo valore dell’informazione ricevuta.

Tuttavia, la Polizia non ha ammesso che la rivelazione del dipendente è stata preziosa per le indagini, valutandola al momento come una semplice soffiata. Inoltre, visto che le telefonate giunte al 911 sono state centinaia, quella del dipendente McDonald’s potrebbe perdersi tra le tante.

In più, c’è di mezzo la burocrazia: per testimoniare l’effettiva valenza dell’informazione, occorre un’agenzia investigativa che faccia da tramite, poiché, da soli, non si può chiedere la riscossione del denaro. Insomma, ci sono troppi intoppi in questa vicenda, senza contare che bisognerà aspettare la sentenza definitiva per Luigi Mangione, prima di erogare la taglia.