Un po’ di storia di Stezzano: in molti hanno dimenticato quanto avvenne nel XVI secolo, quando la Madonna apparve a due giovani contadine.
Nel XII secolo, nei campi a ovest di Stezzano, a circa due chilometri dal centro del paese, fu costruita una piccola edicola in onore della Madre di Dio. La maggior parte della popolazione del luogo era dedita all’agricoltura e spesso, durante le lunghe giornate di lavoro nei campi, si fermava per pregare davanti a questa immagine sacra.
Un secolo dopo, davanti a questa stessa santella, avvenne la prima apparizione: la Madonna con il Bambino Gesù si manifestò a una devota donna del paese. In seguito a questo prodigioso evento, la comunità edificò una piccola chiesa, chiamata “Madonna dei Campi”, le cui dimensioni erano di 12,9 metri di lunghezza per 5,1 metri di larghezza.
La chiesa, orientata da oriente a occidente, aveva un unico altare, situato accanto all’abside, e un piccolo presbiterio con volta in muratura, sorretta da travi appoggiate su archi sopra pilastri. Sul lato destro si ergeva un piccolo campanile. La costruzione di questa chiesa si inseriva in un periodo storico segnato da profondi cambiamenti politici, economici, culturali e religiosi.
Nel 1586, il 12 luglio, la Madonna apparve nuovamente, questa volta a due giovani contadinelle, Bartolomea Bucanelli di 10 anni e Dorotea Battistoni di 11, nei pressi di una chiesetta campestre situata nelle campagne di Stezzano. La chiesa, eretta sopra un’antica edicola del XIII secolo, era il luogo di un’altra apparizione della Madonna, avvenuta molto tempo prima a una donna che pregava. In quell’estate del 1586, uno degli affreschi della chiesa, che raffigurava la Vergine con il Bambino Gesù, cominciò a trasudare acqua. Questo fenomeno si ripeteva con intervalli di due o tre giorni, in modo tale che il pavimento della chiesa si allagava.
Il 12 luglio, le due bambine, mentre pascolavano le loro mucche nei prati circostanti, cercarono di entrare nel tempio per pregare, ma trovarono la porta chiusa. Si posizionarono quindi davanti alla finestra, protetta da grate, e iniziarono a pregare. Fu allora che videro una figura nobile di Donna, vestita di nero con un velo bianco che le scendeva sulle spalle, e che teneva un libretto tra le mani. Le bambine raccontarono subito l’accaduto alle rispettive famiglie, e in seguito, altre persone, in diversi momenti e ore, poterono vedere la stessa figura di Donna pregare, ora inginocchiata, ora sospesa in aria, per poi sparire e riapparire.
L’inchiesta vescovile confermò la straordinarietà degli eventi, e alla fine del XVII secolo, la chiesa fu trasformata in un santuario. La devozione verso la Madonna dei Campi crebbe notevolmente in seguito all’apparizione, testimoniata dalla costruzione della chiesa, dai numerosi dipinti realizzati da vari artisti e dai resti di un’antica strada campestre che portava al santuario.
Dopo un periodo di abbandono, il santuario tornò a essere un luogo di culto, con importanti ristrutturazioni tra il 1882 e il 1892. Durante questi lavori, furono aggiunte due navate laterali e modificato l’orientamento della chiesa, su progetto dell’architetto Enrico Galbiati. Ogni anno, il santuario ospita numerosi servizi religiosi e festeggiamenti per le apparizioni mariane e l’incoronazione della statua della Madonna.
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