Festival di Sanremo, Pippo Baudo: “Se accadrà, sarà un disastro…”

Il Festival di Sanremo sta per prendere il via, dopo l’annuncio dei cantanti in gara: per l’occasione Pippo Baudo avverte: “Se accadrà, sarà un disastro…”

Il Festival di Sanremo 2025 sta prendendo forma, sotto la direzione artistica di Carlo Conti e dopo l’annuncio, nei giorni scorsi, dei cantanti in gara che si sfideranno sul palco dell’Ariston, il prossimo febbraio. Un evento canoro importantissimo, il più importante in Italia, seguito anche nel resto del mondo, e che focalizza l’attenzione mediatica per settimane intere, prima e dopo la kermesse.

Pippo Baudo simbolo della Rai
Pippo Baudo simbolo della Rai (distrettomorusalba.it)

Tuttavia, nonostante la felicità degli organizzatori e dei cantanti coinvolti, la situazione è più seria del previsto. Il Festival di Sanremo, infatti, sarebbe coinvolto in un polverone riguardante le rispettive licenze e autorizzazioni comunali. È lo stesso Tar della Liguria che nei prossimi mesi dovrà decidere il destino dell’evento sul proprio territorio e a quale emittente televisiva assegnarlo. Che cosa sta succedendo?

Festival di Sanremo, il Tar della Liguria deciderà il futuro della kermesse: le parole di Pippo Baudo

Il Tribunale ligure, in queste ore, sta decidendo il futuro del Festival della canzone italiana, a seguito della dichiarazione illegittima alla Rai senza un preciso e regolare bando tra le varie emittenti televisive. Insomma, la Rai si sarebbe appropriata della più importante manifestazione canora italiana, senza avere concorrenza, e mettendosi d’accordo con il Comune.

Il teatro Ariston al festival del 2013
Il teatro Ariston al festival del 2013 (distrettomorusalba.it)

Certamente, Sanremo è nato in un’epoca lontana, quando esisteva soltanto la rete pubblica. Tuttavia, i tempi sono cambiati, così come sono cambiate numerose regole. Dopo l’addio di Amadeus, poi, gli autori hanno svolto una profonda revisione del regolamento. Tra i punti in esame ce n’è uno in particolare, ossia quello dell’assegnazione del Festival tramite bando.

Potrebbe essere la fine di una lunghissima era per la kermesse, e l’inizio di un nuovo capitolo. Sanremo resterà una trasmissione del servizio televisivo pubblico? In realtà, non si ha la certezza. Quello che accadrà dopo 2025 non è ancora dato sapere, e tutto sarà stabilito in tribunale. Naturalmente, il prossimo febbraio, il Festival sarà trasmesso da Rai 1, come al solito, ma in futuro?

A pronunciarsi sulla questione è intervenuto anche un grande ex del Festival, colui che detiene il record di conduzioni sul palco dell’Ariston, con tredici presenze, il grande Pippo Baudo, che ormai, data l’età, da qualche anno si sta godendo la meritata pensione. L’ex volto della Rai ha voluto dire la sua in merito alla questione dell’assegnazione.

La fine di un’era per Sanremo: le parole del grande ex Pippo Baudo

“Per la Rai non avere più il Festival di Sanremo sarebbe una perdita enorme”, ha sentenziato, inoltre Baudo si è detto dispiaciuto e preoccupato per il futuro dell’evento, ma anche per il futuro della nostra rete nazionale, che ormai sta vivendo un periodo di profonda crisi, con programmi sempre più lontani dai gusti del pubblico e clamorosi flop di audience.

Pippo Baudo alla conduzione del Festival
Pippo Baudo alla conduzione del Festival (distrettomorusalba.it)

La kermesse canora fa parte della storia della tv italiana e fa parte della storia della Rai, ed è dunque impensabile affidare la trasmissione a un’altra emittente. Eppure, si pensava lo stesso per il concorso di Miss Italia, e invece non è stato possibile salvarlo. Perdere il Festival sarebbe una batosta enorme per la Rai, la quale fa affidamento tutto l’anno su Sanremo, evento che comporta enormi introiti.

La sentenza del Tribunale della Liguria, però, potrebbe essere sorprendente e far crollare ogni certezza. A seguito del ricorso di Just Entertainment, in una nota si legge che l’assegnazione di Sanremo alla Rai è illegittima. Questo perché, ogni anno, l’ente comunale cede il marchio esclusivo alla Rai, cosa proibita, perché per essere in regola dovrebbe fare una gara aperta a tutti gli operatori interessati all’acquisto annuale del marchio.

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