Sono in arrivo alcune novità, a partire da gennaio, sulla Tari (Tassa sui rifiuti): cosa cambierà dal prossimo anno per i contribuenti italiani.
In questi giorni molti contribuenti stanno provvedendo al pagamento dell’ultima rata della Tari, la tassa sui rifiuti che deve essere versata dai proprietari o da chiunque detenga immobili, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani.
Questo tributo è stato instituito per coprire i costi sostenuti dalle amministrazioni locali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani. Per questo motivo, la gestione della Tari è affidata ai singoli Comuni e non a livello nazionale. Dal prossimo anno, saranno introdotte alcune novità in relazione alla tassa che potrebbero far risparmiare i contribuenti.
Tari, tutto quello che c’è da sapere sulla tassa
Come già accennato, la Tari deve essere versata da chi possiede o detiene un qualsiasi immobile o area scoperta che produce rifiuti indipendentemente dal suo utilizzo. Essendo un tributo gestito a livello locale, eventuali riduzioni, esenzioni e modalità di pagamento sono stabilite dai singoli Comuni italiani.
Per quanto riguarda il versamento, generalmente questo può essere effettuato in un’unica soluzione o a rate, che nella maggior parte dei casi non sono più di tre. Anche sconti o esenzioni sono stabilite dalle amministrazioni comunali, ma esistono delle disposizioni a livello nazionale che prevedono l’esonero dal pagamento per: le aree condominiali comuni e non utilizzate in via esclusiva, come ad esempio le scale dell’edificio; le aree pertinenziali di un immobile per cui viene già pagata la tassa; locali non suscettibili di produrre rifiuti per via di situazioni particolari; locali in cui non si producono rifiuti in modo autonomo, come terrazze, balconi e cantine.
Anche per le riduzioni sulla tassa vi sono dei casi previsti a livello nazionale. Nel dettaglio, è obbligatorio uno sconto: del 40% per le zone in cui non viene effettuata la raccolta, ma l’amministrazione locale può stabilire una riduzione che si basa sulla distanza dell’immobile dal primo punto di raccolta; del 20% nel caso, per svariati motivi, non venga effettuato in zona lo smaltimento dei rifiuti.
Altre riduzioni o esenzioni possono essere disposte a livello locale, ad esempio per le persone disabili o per gli immobili ad uso stagionale. In ogni caso sarà necessario presentare richiesta dimostrando le condizioni che prevedano l’esonero dal pagamento.
Le novità dal 2025
Alle riduzioni appena descritte, dal 2025 verranno introdotti nuovi sconti rivolti a chi produce meno rifiuti indifferenziati. La tassa, dunque, non si baserà più solo sulla superficie dell’immobile e sul numero di occupanti, ma anche sui rifiuti indifferenziati che verranno prodotti. Una novità che ha l’obiettivo di incentivare la raccolta differenziata.
Il nuovo sistema verrà adottato, già dal 1° gennaio, da alcuni centri, tra cui Cervia e Ravenna, ma lo scopo è quello di estenderlo in tutto il territorio italiano.