Brutte notizie che cominciano già il primo giorno del nuovo anno: molti italiani dovranno dire addio a ben 80 euro al mese.
A partire dal 1° gennaio 2025, il governo Meloni introdurrà importanti modifiche alla normativa sulle detrazioni fiscali per i familiari a carico.
Tra le novità più discusse c’è l’eliminazione del bonus di circa 80 euro per i lavoratori una buona fetta di lavoratori. Una decisione che ha sollevato numerose polemiche e che penalizzerà molte famiglie italiane.
Attualmente, i genitori possono beneficiare di una detrazione fiscale per figli a carico superiore ai 21 anni, a condizione che il reddito annuale del figlio non superi i 4.000 euro per chi ha meno di 24 anni e i 2.840,51 euro per chi supera questa soglia di età.
Questo sistema consente una riduzione dell’Irpef fino a 950 euro annui per ciascun figlio di età pari o superiore a tre anni, e 1.220 euro per figli di età inferiore.
Inoltre, sono previste maggiorazioni per famiglie con figli disabili o con almeno tre figli a carico. Dal 2025 però cambierà tutto e i genitori con figli a carico di età superiore ai 30 anni perderanno questa detrazione, salvo per i figli disabili, per i quali la misura rimarrà in vigore.
La modifica legislativa comporterà un cambiamento netto nella busta paga dei lavoratori coinvolti. Nonostante il reddito lordo rimanga invariato, l’impossibilità di usufruire della detrazione fiscale comporterà un aumento dell’Irpef da pagare.
Ciò si tradurrà in una diminuzione dello stipendio netto di circa 80 euro al mese, pari a una perdita annua di 950 euro.
Per le famiglie con più figli oltre i 30 anni, la perdita può raggiungere o superare i 1.150 euro annui, includendo le maggiorazioni attualmente riconosciute per nuclei familiari numerosi.
Le nuove regole stanno creando difficoltà non solo per i figli che restano a carico dei genitori, ma anche per le stesse famiglie. Da un lato, i genitori si trovano a sostenere economicamente i propri figli senza poter usufruire di agevolazioni fiscali. Dall’altro, i figli non possono godere dell’indipendenza economica che consentirebbe loro di essere esclusi dal nucleo familiare ai fini Isee.
Questa manovra sembra essere una strategia per incentivare l’indipendenza economica dei giovani adulti. Ma bisogna considerare che le condizioni del mercato del lavoro e le difficoltà lavorative e formative non permettono ai giovani di trovare un impiego stabile e adeguatamente remunerato.
Pertanto, la decisione di eliminare il bonus per figli a carico di età superiore ai 30 anni potrebbe non essere la soluzione al problema dei figli adulti che restano a casa dei genitori ben oltre la maggiore età. Dal 1° gennaio 2025 molte famiglie italiane a gestire il peso di questi cambiamenti senza adeguato supporto.
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