Un luogo inaspettato che intreccia storia, natura e un passato intrigante. Scopri cosa rende Levate una meta unica.
Levate, piccolo comune della pianura bergamasca, porta con sé un fascino discreto e una lunga storia che si svela a chi è disposto ad ascoltarla. Camminando per le sue strade e ammirando il paesaggio che lo circonda, si percepisce un’armonia rara, frutto di secoli di trasformazioni e resilienza.
L’origine di Levate affonda le sue radici nell’epoca romana, quando il territorio ospitava i primi insediamenti. Non lontano dal centro attuale, una necropoli con corredi funebri di età precristiana testimonia la presenza di una comunità già ben strutturata. Questi reperti rappresentano uno degli indizi della presenza romana nell’area, dove probabilmente passavano vie di comunicazione strategiche che collegavano Bergamo con i territori circostanti.
Con la caduta dell’Impero Romano, la zona visse un periodo di declino. L’instabilità politica, unita alle incursioni barbariche, rese il territorio meno ospitale, provocando uno spopolamento che durò diversi secoli. Fu solo con l’arrivo dei Franchi, e con la creazione del Sacro Romano Impero, che Levate tornò a fiorire. In un documento dell’875, il borgo venne menzionato per la prima volta con il nome di Lavate, un toponimo che sembra derivare dal termine celtico “Law”, ossia “acqua”.
L’epoca medievale: tra conflitti e rinascita
Durante il Medioevo, Levate fu coinvolta nei complessi giochi di potere che caratterizzarono la provincia di Bergamo. Il territorio passò sotto la gestione di diverse autorità, prima i conti della città, poi i monaci bergamaschi, e infine le fazioni politiche locali. Schierandosi con i ghibellini, Levate divenne bersaglio di attacchi da parte dei guelfi, che tra il 1405 e il 1406 devastarono il borgo.
Questa fase di conflitti terminò con l’arrivo della Repubblica di Venezia nel 1428. Venezia, nota per la sua lungimiranza politica, adottò misure per ristabilire l’ordine e favorire la ripresa economica. Durante questo periodo, Levate divenne un centro agricolo prospero, e l’intervento di Bartolomeo Colleoni nel 1472, con la costruzione di un canale irriguo, ne migliorò ulteriormente le condizioni.
Da centro rurale a cuore industriale
Nei secoli successivi, Levate attraversò i cambiamenti politici che interessarono l’intera provincia bergamasca. Fu soggetta ai saccheggi delle truppe francesi nel XVI secolo e tedesche nel XVIII, eventi che lasciarono il segno ma non intaccarono la sua capacità di riprendersi.
Con l’ingresso nel Regno d’Italia nel 1859, Levate mantenne la sua anima agricola fino alla metà del XX secolo, quando iniziò una trasformazione economica e demografica. Il paese vide la nascita di nuove infrastrutture, un’espansione edilizia e l’emergere di attività industriali che affiancarono il tradizionale lavoro nei campi.
Luoghi da scoprire a Levate
Oggi Levate è un luogo che unisce il fascino della tradizione con la comodità della modernità. Tra i suoi edifici spicca la Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, un simbolo di spiritualità che custodisce secoli di storia religiosa. Altrettanto suggestivo è il Santuario della Madonna del Bailino, un luogo immerso nella quiete che invita alla riflessione e alla preghiera.
Non meno interessante è il Parco agricolo del Rio Morla e delle rogge, un’area verde che abbraccia il territorio e offre scorci di rara bellezza. Questo spazio rappresenta l’anima rurale del comune, un promemoria del legame profondo che Levate mantiene con la sua terra.
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In ogni angolo di Levate si respira un equilibrio perfetto tra passato e presente, un luogo dove la storia millenaria si fonde con la tranquillità della vita quotidiana. Per chi cerca una destinazione lontana dal turismo di massa, ma ricca di fascino e autenticità, Levate è una scelta che non delude.